Strumentale di II livello
SOMATOSTEREOGRAFIA | |
ANALISI 3D DELL’ASSETTO SPAZIALE CORPOREO IN ORTOSTATISMO | |
Scopo | Determinare con il soggetto in ortostatismo la posizione spaziale reciproca della testa, tronco, bacino e arti inferiori e il loro allineamento rispetto ad un sistema di riferimento extracorporeo triplanare, orientato secondo la verticale del filo a piombo e la parallela al piano orizzontale centrato sul poligono di appoggio podalico del soggetto nel punto in cui dovrebbe proiettarsi il baricentro corporeo in condizioni di armonico assetto spaziale. Con tale esame è possibile anche valutare la situazione della colonna vertebrale (assetto spaziale, curve sul piano sagittale e frontale) in maniera non invasiva. Tale esame è indicato in tutte le situazioni in cui per fini preventivi o diagnostico–terapeutici si voglia documentare oggettivamente il grado e il tipo di squilibrio dell’assetto corporeo rispetto all’allineamento di norma interindividuale, per valutare da caso a caso quale siano i più probabili livelli da cui possano derivare tali alterazioni ed individuare possibili terapie di riequilibrio o miglioramento intraindividuale. |
Come si svolge | Sul paziente in ortostatismo vengono applicati dei markers di materiale riflettente all’infrarosso la cui posizione spaziale viene misurata da telecamere. |
Presentazione dei dati | L’assetto posturale è presentato sotto forma di grafici sui tre piani dello spazio frontale, sagittale e orizzontale, accompagnati da un commento esplicativo analitico. |
Sistema di telecamere all’infrarosso | Paziente | Risultati: esame frontale e sagittale sagittale |
TEST DI MOBILITA’ CERVICALE | |
ANALISI DEI MOVIMENTI DELLA TESTA | |
Scopo | Determinare il valore in gradi delle escursioni massime della testa (Range of Motion) in flessione laterale, rotazione, flessione ed estensione. Costituisce una valutazione oggettiva delle eventuali limitazioni di movimento. Tale esame è utile in tutte le patologie artromiofasciali, perchè documenta il livello di disfunzione e distonia muscolare e/o alterazioni di tipo articolare a livello cervicale. Assieme alla Cervicografia, ovvero all’”Analisi dei movimenti delle vertebre cervicali”, ricavata da immagini radiografiche, permette una valutazione del range of motion del collo, del grado di funzionalità delle singole articolazioni vertebrali e quindi aiuta a formulare un programma riabilitativo appropriato. In ambito medico-legale offre un’oggettiva documentazione dei postumi da colpo di frusta ed di altre distorsioni del rachide cervicale. |
Come si svolge | Il soggetto con markers posizionati sulla testa e sul cingolo scapolo-omerale, esegue i movimenti della testa di fronte a due telecamere all’infrarosso in modalità attiva e ad occhi chiusi. I movimenti sono ripetuti tre volte e viene segnalato il massimo ottenuto. |
Presentazione dei dati | Un grafico riassuntivo riporta tutti i movimenti effettuati e segnala i massimi, insieme agli eventuali scostamenti dalla banca dati di normalità. |
Test cervicale | Risultati del test cervicale |
CINEMATICA VERTEBRE CERVICALI | |
ANALISI DEI MOVIMENTI DELLE VERTEBRE CERVICALI | |
Scopo | Valuta il movimento in gradi che ciascuna vertebra compie rispetto a quella sottostante sul piano sagittale nel passaggio da iperflessione a iperestensione. Le limitazioni correlate con le immagini radiografiche permettono di valutare solo il tratto C2–C7. L’esame è indicato in tutti i casi di patologie traumatiche e non a livello del rachide cervicale con sospetti o segni clinici di contratture muscolari, blocchi articolari, iperlassità legamentose o comunque alterazioni del movimento. L’esame permette di individuare con precisione il livello metamerico in disfunzione. L’esame è utile in medicina legale per documentare il grado di danno biologico e orientare sulle possibili cause etiopatogenetiche. In ambito fisiatrico-ortopedico fornisce indicazioni per orientare un’ appropriata fisioterapia manipolativa o di altro genere sui livelli coinvolti. |
Come si svolge | Il soggetto deve avere già effettuato una radiografia del rachide cervicale in iperflessione e una in iperestensione. Sulle radiografie vengono effettuate dall’ISTAP le opportune elaborazioni e calcoli secondo la metodica di Pennig e di Dvorak. |
Presentazione dei dati | Il grafico riporta i movimenti misurati e due tavole riassuntive che segnalano eventuali scostamenti dalla banca dati di normalità sia per i movimenti assoluti che per quelli relativi percentuali delle singole vertebre cervicali. |